Il toponimo indica un rilievo di natura gessosa che si innalza a sud dell'abitato di Ventoso. Il Tirabassi riporta l'attribuzione di tracce di un villaggio dell'età del ferro con ossa umane e di animali oltre a frammenti ceramici sia al tornio che a mano (1). Nel 1881 dopo l'esplosione di una mina nella cava si rinvenne un ripostiglio di varie ascie di bronzo a margini rialzati, attribuite all'età del bronzo (2). Al 1034 si riferisce probabilmente la costruzione della chiesa d S. Michele, che sorgeva entro il castello del Gesso, dipendente dalla Pieve di S. Eleucadio (S. Valentino) (3). Nel 1134 il castello è investito ad Alberto dè Malapresi da parte del Vescovo di Reggio. Ancora nel 1178 si confermano ai Canonici della Cattedrale di Reggio "Mansum positum in Castellinculo prope Castrum Gypsi" (4). Il castello appartenne ai Malapresa fino al 1283 quando ne furono infeudati i Fogliani. Ritornò ai Malapresa nel 1289 ma fu poi riconquistato dai Fogliani. Nel 1422 cadde in potere di Nicolò III d'Este che lo concesse a Feltrino Boiardo. Non rimane più traccia del complesso fortificato (5). Anche la chiesa figura già atterrata nel 1543 (6). Alla metà del XVI secolo ne dipendevano le ville di S. Ruffino, Cà dè Caiti e Cà dè Vecchi con 64 case, 1 chiesa e 264 'bocche' (7). Attualmente nella località rimangono alcuni edifici rustici di antica fattura, con strutture in pietra e basamento a scarpa, forse residui del vecchio borgo. Lungo la strada di accesso è visibile una maestà a pilastrino.