| La 'Corografia' del Ricci riporta la divisione di Salvarano in due parti: quella occidentale formava la villa di Salvarano propriamente detta metnre quella orientale era della "Salvarano Ghisilieri" il cui centro era riferibile alle case di Montereggiolo. La località era costituita a Comune in feudo della casa Ghisilieri di Bologna, con la propria adunanza dei Reggenti ed un guidicante avente il titolo di Podestà. La sua popolazione alla fine del settecento era di 160 abitanti con una estensione do 1182 biolche (1). Le terre, anticamente delal famiglia Bussetti di Reggio, passarono poi ai Moreni di Modena. L'ultimo proprietario di questa famiglia lasciò la possidenza alla Basilica di S. Prospero. Vi si trovava un magnifico palazzo di tre piani con molte delizie. Nel 1750 ne era investito in canonico Prospero Guidelli. Gli successi il sac. Don Felice Sorattini (?) che ottenne da Roma il permesso di poter demolire il palazzo e di costruirvi una abitazione comune. Dopo la soppressione napoleonica pervenne in seguito alla famiglia Manenti (2). Probabilmente annesso al complesso avrebbe dovuto trovarsi l'oratorio di S. Lorenzo, appunto dei Bussetti, indicato nella visita del Vescovo Picenardi del 1707 (3) sotto la pieve di Mucciatella e di cui non rimane altra memoria. Nel complesso rustico che attualmente vi sorge è visibile la traccia di un loggiato, tamponato, con luci in laterizio a tutto sesto. A poca distanza si osserva un altro edificio rurale ad elementi giustapposti con porta morta a sesto ribassato. Il rustico è ubicato a nord. Il tetto è a due falde con como indifferenziato e cresta frangifuoco. |