Nell'XI secolo, anteriormente al 1052, vi sorgeva un castello dove il Vescovo di Reggio teneva un presidio (1); fu anche uno dei pochi castelli che non vennero ceduti a Bonifacio di Canossa nella donazione del 1072 (2). "Casale Montaltum"è nominato in una Bolla di Celestino III del 1195 tra i luoghi in cui la Chiesa di Ganaceto aveva dei beni (4). Nel 1297 il castello fu occupato dai Fogliani a cui appartenne nel corso del XIV secolo. Distrutto, fu poi venduto ai Canossa. Questi, nel 1453, ne ebbero l'investitura dal Duca Borso d'Este, rinnovata poi nel 1499 dal Duca Ercole I ad Alessandro, Gaspare, Jacopo ed Anton Maria figli di Guido Canossa (5). Nel XVII secolo il feudo fu frazionato tra diverse famiglie: i Canossa, i ferraresi Crispi, i modenesi Ferrari, gli Zoboli ed i mantovani Rangone. Nel 1750, estintesi queste ultime due famiglie, il feudo rimase ai discendenti delle altre (6). Alla fine del Settecento apparteneva alle case Fabrizi di Modena e Crispi di Ferrara, con una popolazione di 519 abitanti (7). Montalto aveva il titolo di contea, era Comune con giurisdizione propria ed un giusdicente con il titolo di Podestà. Dopo la restaurazione estense fu unita al Comune di Reggio e, nel 1860, per Decreto del Dittatore Farini, a quello di Vezzano sul Crostolo (8). Della fortezza rimangono alcune strutture murarie sul fianco settentrionale del colle dando luogo ad una lunga e possente cortina muraria ad 'opus quadratum' che supera in alcuni punti gli 8 metri di altezza, attribuibile al XII-XIV secolo. Sono inoltre forse ancora individuabili il mastio ed un vano che potrebbe identificarsi con la sala ove era amministrata la giustizia, come si accenna in un documento del 1573. Poco più a valle è notabile l'ingresso della grande cisterna, ridotta a ghiacciaia nel 1780 (9). La chiesa di S. Michele e S. Lorenzo figura consacrata nel 1172 dal Vescovo Albricone di Reggio. Nel 1302 è tra le dipendenti della Pieve di Lezolo (Paullo) (10). L'antichissima chiesa era situata presso il castello. Nella visita pastorale del Vescovo Cervini del 1543 fu trovata in cattivo stato tanto che nel 1580 si intraprese la costruzione di un nuovo edificio. Altre prescrizioni di restauro sono comunque riportate nella visita del Cardinale Rinaldo d'Este nel 1652. Il Vescovo Marliani nel 1664 la riscontra antica ma restaurata, orientata liturgicamente con una pianta ad aula a quattro altari. Nell'ultimo decennio del Settecento vi dipendono tre oratori in patronato delle famiglie Crispi, Giaroli e Lolli. Nel dopoguerra le precarie condizioni di stabilità dell'edificio e la pericolosità delle strutture portano alla costruzione di una nuova chiesa, a Casaratta, nel 1953. La vecchia chiesa fu infine demolita nel 1959 (11). Ne rimane ancora, presso il cimitero, il campanile concluso da una cella a monofore.